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sabato 22 dicembre 2018

Mamma Lucia.

E osservo tu che seduta nella sedia vicino a tavolo del tinello stai cucendo un orlo
Tu che hai dovuto fare solo la quinta elementare perché soldi per andare avanti con l'istruzione, mancavano, perciò hai imparato il mestiere della sartina.
E ti guardo, mentre dai un'occhiata all'orologio appeso alla parete proprio sopra la tv.
Ora ti alzi, prendi in braccio, tutta felice e sorridente il tuo nipotino e vai in cucinino a controllare i manicaretti, che ogni giorno cuoci per papà e per chi vi viene a trovare.
Un'altra occhiata all'orologio.
Fiorella!! Accendi la tv c'è Mamma Lucia!
Mamma Lucia, che bel sceneggiato, vero, Fiorella?!
Certo mamma, mi piace tanto, poi Sophia Loren e' bravissima!
Vero, Fiorella, e' della mia generazione, (e sorride).
Ma Fiorella, che bella canzone, e di Lucio Dalla, vero?
Si mamma, s'intitola Caruso.
Uh, come il cantante lirico?
Certo, mamma.
E sorride, baciandosi il nipotino e gustandosi la musica e lo sceneggiato.
E come la canti bene mamma, ti piace proprio questa canzone!!
E siamo felici, per quello che abbiamo.
Tu sei felice di essere moglie, mamma e sopratutto nonna, si, forse ti immedesimi un po' come mamma Lucia, tanti sacrifici, anche fame ai tempi della venuta appena sposata a Torino da un piccolo paese del Veneto, tanto lavoro pochi soldi.
Ma c'era tanto amore e quello fa tanto.
Ma....
Ma son passati già venticinque anni, da quel maledetto 22 dicembre 1993, alle 23,30...
Un anno di sofferenza estrema hai patito, sempre senza chiedere, io, con nonna (tua mamma) ci dividevamo, nel starti vicino in quel letto d'ospedale che ormai era nostra casa, nonna di giorno, io la notte...
Papà lavorava, e faceva il tassista per noi, tra ospedale e casa.
E la maledetta notte, eri li, ti guardavo, come ai tempi di mamma Lucia e Caruso di Dalla.
Ma questa notte, e la notte del dolore che mi strappa un pezzo di cuore.
Tu li, un sospiro, la mano nella tua mano, no, non lasciarmi!!
E tu voli già...Per sempre...
Ed ora sono qui a scrivere dopo venticinque anni, di te, ascoltando e cantando Caruso, che ti piaceva tanto come mamma Lucia.
E mi manchi, ed e' il 22, come quel 22 di venticinque anni fa...
Avevi solo un anno piu' di me e Takayasu ti ha portata via.
Che bella che eri mamma Nelly, come mamma Lucia...
Ed il dolore e' li sempre in agguato...
E come strana e stronza la vita...
Un dolore immenso venticinque anni fa, e...l'indomani...?!

E domani e' il piu' bel compleanno da festeggiare della mia vita, perché, non c'è un bimbo di cinque anni, di venticinque anni fa, ma un uomo di trentuno.

"Nel profondo del cuore di ogni essere umano, dalla prima infanzia fino alla tomba, vi e' qualcosa come una ferma certezza   a dispetto di tutti i crimini commessi, subiti e visti   che a lui sarà fatto il bene e non il male. Questo, sopratutto, e' sacro in ogni essere umano." Simone Weil.
Dal libro " Mamma Lucia" di Mario Puzo.
Fiorella.
(Foto Fiorella)

2 commenti:

  1. La tua vita è già un libro.
    Bacio Fiorella.

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  2. Tua madre non ha mai smesso di starti vicino... di volerti bene.
    Nemmeno quando se n'è andata, e non se n'è andata davvero.
    Void.

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