Proverete ancora...
Ma ci sarà sempre qualcuno che ricorderà.
Fiorella.
LE MURA DI TEREZIN.
Piccole mani, hanno inciso con le unghie, la loro voglia d'amore e liberta'...
Mentre si preparava, per loro, un "viaggio" verso le camere a gas.
Fiorella.
Giorgio Celiberti, pittore.
...I disegni tracciati sui muri dai bambini ebrei lì internati, quelle tragiche "finestre" con cancellature, elenchi e colonne di numeri, colpirono a tal punto la sensibilità dell'artista che, da quel momento, il suo linguaggio pittorico si permeò di quei segni. Celiberti affermerà: "Quello fu il momento più drammatico della mia storia di pittore ... Ciò che producevo dopo la visita a Terezin sembrava non esprimere abbastanza il dolore profondo che provavo. Come se in quel momento fossi passato a vedere la vita dall'altra parte: dalla parte della verità, della tragedia, del dolore, dell'orrore, della vergogna di essere uomo e come tale responsabile di quello che era accaduto. Desideravo dare una risposta che non si servisse delle parole, perché le parole erano tutte inutili. Bisognava scavare dentro per trovare segni che rispondessero all'invocazione di quei bambini, che con i loro graffiti avevano lasciato una disperata domanda d'amore e anche di perdono. Hanno scritto delle poesie e
fatto dei piccoli disegni rappresentanti farfalle, cuori, numeri. Ho cominciato così a dipingere le farfalle e i cuori in omaggio a quelle vittime innocenti"...
Oggi purtroppo non c'è quasi più nessuno che ricorda davvero. Mica per cattiveria, ma coloro che ricordavano sul serio ormai non ci sono praticamente più. I sopravvissuti. Io stessa, nipote di un nonno partigiano che non ho mai conosciuto perchè massacrato a Mathausen, ricordo, ma come si ricorda una fotografia, una storia raccontata e non vissuta. E' difficile sentirlo nelle ossa.
RispondiEliminaI considero gli Ebrei come i nostri fratelli maggiori nella fede. Gesù era ebreo. So di non essere razzista. Con certezza. Anch'io ho conosciuto una persona vissuta nel lager: Piero Caleffi. Partigiano. Mi ha lasciato un libro suo dal titolo "Si fa presto a dire fame" Grazie Fiorella.
RispondiEliminaFiorella, il tuo intervento è diverso.
RispondiEliminaE' propositivo.
Ciao.
Ricordo ogni giorno dell'anno ..........
RispondiEliminaRicordo Mohammad, ragazzino palestinese a cui i coloni fecero bere benzina e poi gli diedero fuoco per vendicare quella che poi passo' alla storia come "la bufala dei tre israeliani rapiti"
Ricordo "margine protettivo" 2139 palestinesi morti, tra cui oltre 490 bambini, più di 8600 feriti. ...... Le scuole bombardate ..... Gli ospedali e le centrali elettriche furono i primi bersagli ..... I bambini sulla spiaggia ..... I bambini nelle scuole ...... e il "progetto dreyfus" che ancora oggi sostiene che non esistono bambini palestinesi, ma macchine da guerra allevati dalle famiglie con il solo scopo di uccidere israeliani .....
Ricordo "piombo fuso" con i suoi 1500 morti e circa 5000 feriti ...... quasi tutti donne e bambini, come se ci fosse stata una cinica selezione nelle bombe al fosforo seminate nel grande carcere di Gaza ....
Ricordo Vittorio ......
Ricordo un tabloid di tel aviv quando nel settembre 1982 scrisse :
«In un sol colpo, signor Begin, lei ha perduto il milione di bambini ebrei che costituivano tutto il suo bene sulla terra. Il milione di bambini di Auschwitz non è più suo. Li ha venduti senza utile».......
Qualche giorno prima, nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, "per quaranta ore non fu mai notte" e l’odore della morte e della carne in putrefazione, si attacco' alle vesti dei cittadini israeliani e non se ne ando' mai piu' ......
Ricordo ........... l'agonia sul letto di morte durata 8 anni, del criminale di guerra ariel sharon ... l'essere disumano che piu' si avvicino' alle gesta di hitler .......
Ricordo la cittadinanza onoraria di assisi al nazista shimon peres ........
Ricordo.... e per ricordare usero' le parole di un israeliano, che non mi sta particolarmente simpatico ma le mie, di parole, porterebbero alla chiusura definitiva anche di questo profilo : (Ilan Pappe)
Tra febbraio e dicembre del 1948 l’esercito israeliano ha occupato sistematicamente i villaggi e le città palestinesi, facendo fuggire con la forza la popolazione e nella maggior parte dei ca-si anche distruggendo le case, devastando le proprietà e portando via loro averi e i loro ricordi.
Una vera e propria pulizia etnica.
Durante questa pulizia etnica ogni volta che vi è stata resistenza da parte della popolazione questa è stata sempre massacrata"
Ricordo che :
La comunità internazionale era al corrente di questa pulizia etnica, ma decise, soprattutto in occidente, di non scontrarsi con la comunità ebraica in Palestina dopo l’Olocausto.
Le operazioni di pulizia etnica non consistono solo nell’annientare una popolazione e cacciarla dalla terra. Perché la pulizia etnica sia efficace è necessario cancellare quel popolo dalla storia, dalla memoria.
Gli Israeliani sono molto bravi a fare ciò e lo realizzano in due modi. Sulle rovine dei villaggi palestinesi costruiscono insediamenti per i coloni chiamandoli con nomi che richiamano quello precedente. Un monito ai palestinesi: ora il territorio è nelle nostre mani e non c’è possibilità di far tornare indietro l’orologio.
Oppure costruiscono spazi ricreativi che sono l’opposto della commemorazione: vivere la vita, goderla nel divertimento e nel piacere.
E’ un strumento formidabile per un atto di "MEMORICIDIO".
Di Sauro Trombini
Io personalmente preferisco astenermi dal commentare questa "giornata della memoria" perchè potrei dire qualcosa di pesante e spiacevole. Ultimamente vado giù duro su certe forme di ipocrisia.
ho visto sedicenne un film "l'uomo del banco dei pegni" non ho più dimenticato quelle immagini e quella trama. Ho tentato a lungo di rimuovere quei ricordi. Ho abolito tutti film e libri dopo aver letto " se questo è un uomo" di quella vergogna. Il tuo scrivere mi ha fatto piacere ripercorrere profumano di speranza. Buona domenica sono in partenza x Megjugorje
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